sabato 24 ottobre 2009

Gli uccelli che non volano

In Sud America, in Australia, e in alcune isole degli Oceani Pacifico, Atlantico e Indiano, vivevano o vivono particolari uccelli che non volano, con sterno acarenato e con ali ridotte o mancanti. Gli animali che hanno queste caratteristiche non devono essere considerati come forme primitive e quindi come antenati degli altri uccelli, ma come nuove specie, originatesi più tardi, che ha causa di mutazioni (cioè cambiamenti di caratteri ereditari) hanno perso le ali o le posseggono in maniera ridotta.Si sono così istinti numerosi gruiformi, anatre giganti, grossi piccioni, e un eccello veramente sbalorditivo: il moa. Oltre al Moa ricordiamo altri uccelli delle isole Mascarene (il dronte della Reunion o Raphus solitarius, il dodo di Maurizio o Raphus cucullatus e il solitario di Rodriguez o Pezophaps solitaria) paragonabili a grossi piccioni che pesavano 20 chilogrammi, avevano un becco enorme ed uncinato, una coda rudimentale e ali ridotte a monconi. Vediamo adesso alcune speci di uccelli senza ali:


Struzzo: E' il gigante degli uccelli dell'epoca attuale: può raggiungere l'altezza di 2 metri e sessanta centimetri (le gambe e il collo sono lunghi un metro) e il peso è di 100 chili. Le sue ali sono grandi e forti ù, m, poichè, sono ricoperte da penne flosce e rade, sono assolutamente inadatte al volo; lo struzzo però è un formidabile corridore e, compiendo passi lunghi quattro - cinque metri l'uno, può filare a 80 metri l'ora. Una caratteristica unica dello struzzo, che lo distingue da tutti gli altri uccelli, è la zampa composta da due sole dita. Lo struzzo vive nel Continente Africano nella penisola Araba e nella Siria. Si è diffuso dall'emisfero meridionale a quello settentrionale.




Casuario Comune: Ed ecco un uccello tipo lo struzzo. Il casuario ha un apsetto che ricorda tipo l'emu, ma più tozzo e massiccio. Il suo tronco è coperto dipiume molli, cascanti, tanto che le ali, ridottissime, praticamente non sono visibili. La sua caratteristica più appariscente è un grosso rilievo, una specie di placca ossea che porta al capo. Vive nell'Australia di Nord-Est, in Parte della Nuova Guinea, nell'isola di Seram e nelle Aru. E' un buon corridore.




Emu: Come il nanduè lo struzzo americano, così lo emu è lo struzzo australiano (si noti l'affinità tra i tre animali che vivono in tre diversi continenti). Nello struttura lo emu è simile allo struzzo ma le sue penne sono lunghe e strette, ancora più molli e cascantidi quelle del nandu. Ha le ali ridotte a pochi centimetri ed è come, lo struzzo, un formidale corridore. Vive nelle zone pianeggianti del Continente Australiano.




Kivi: Questo è autentico fenomeno vivente, il più strano degli ueccelli. Il kivi è grsso come un pollo, ha un tronco rotondeggiante con le ali ridotte a piccolissimi moncherini e niente coda; il suo becco è lunghissimo, sottile, e caso raro negli uccelli, le narici siaprono alla sua etremità anzichè alla base. Le sue zampe sono brevi, massicce, e terminano con quattro dita unghiate. Questo stranissimo uccello durante il giorno se ne sta nascosto fra la vegetazione, immerso in una specie di torpore; quando vive la sera si sveglia e camminando con passi furtivi si avvia in cerca di nutrimento. Quando è spaventato fugge a velocità incredibile. Tutte le specie di kivi vivono nella Nuova Zelanda; sono animali orami rarissimi e sono destinati a scomparire.




Kagu: E' un gruiforme, che vive nella Nuova Caledonia, una grossa isola compresa tra la Nuova Guinea e la Nuova Zelanda. Questo animale è l'unico rappresentante del sottordine dei Rinocherti. Le sue ali sono abbastanza grandi, ma debolissime e non gli permettono di volare. Il kagu è notturno: nidifica nel terreno e depone un solo uovo.




Kakapo: Questo è un papagallo, che vive nella Nuova Zelanda settentrionale . E' chiamato anche papagallo gufo o pappagallo notturno per la sua rassomiglianza con i rapaci notturni. Durante il giorno se ne sta rintanato e quando scende la sera, si arrampica fin su la cime degli alberi per cercare cibo. Le sue ali brevi e la muscolatura toracica debole non gli permettono di volare, ma solo di lanciarsi da un ramo all'altro.





Nandu: E' un lontano parente dello struzzo e vive nelle pampas argentine, nelle savane del basso Brasile e della l'Uruguay. Esso è il più grande uccello che vive in America, perchè raggiunge un'altezza di quasi un metro e mezzo. Le sue ali, come quelle dello struzzo, sono ben sviluppate, ma il solito piumaggio debole le rende incapaci di sostenere l'uccello in volo. Le zampe terminano con tre dita rivolte in avanti e munite di unghie. Si ciba di sostanze vegetali.

venerdì 16 ottobre 2009

Gli uccelli del Bosco

Il bosco è il luogo naturale dove in buona parte vivono gli uccelli di piccola mole. Soprattutto nella bella stagione il bosco è solitamente animato dalla continua attività dei suoi meravigliosi abitatori dai piumaggi varipinti e dal canto vario ed armonioso. Nessun animale svolge attività paragonabile a quella degli uccelli. Prima ancora che il cielo si schiarisca per l'imminente albeggiare, già gli aggiliti pennuti riempono il bosco dei loro garrulli gorgheggi, volando fra le fronde degli alberi. Di prima mattina vanno in cerca di cibo, e poi provvedono alla loro pulizia: si ripuliscono, si lisciano con cura, si liberano dai piccoli parassiti. A metà giornata si riposano un pò e poi via ancora in volo, a cercare nuovamente cibo; verso sera, gli individui della stessa specie si riuniscono numerosi per finire la giornata in continui cicalecci; finalmente l'avanzare della notte zittisce la maggior parte dei cantatori; ultimo a morire il canto melodicodell'usignolo che lascia il posto ai gridi striduli dei predatori notturni. Vediamone alcune specie:


Sparviere: Lunghezza dalla punta del becco alla punta della coda: 30 37 centimetri. Ha ali corte, arrotondate, e coda invece molto lunga e quadrata. Lo sparviere è un rapace diurno che caccia le prede inseguendole in zone aperte, oppure le assale all'agguato stando immobile sui rami degli alberi. E' un ottimo volatore e abilissimo planatore.




Astore: Lunghezza 50 - 65 centimetri. Questo grande e robustissimo predone dell'aria assale agilissimo le prede (colombi, anatre, pernici, lepre e pollame), che scorge da notevoli altezze.




Gheppio: Lunghezza 35 o 37 centimetri. Ha ali lunghissime e appuntite, e la coda slanciata. Il gheppio vola con rapide battute d'ala e descrive nel cielo ampi cerchi lanciando un grido acuto. Fra le sue prede ricordiamo i topi, i pipistrelli, le rane, ecc.




Francolino di Monte: Lunghezza 35 centimetri. I francolini di monte amano raccogliersi in gruppi e spostarsi frequentemente nel bosco, da una zona all'altra in cerca di olio.




Beccaccia: Lunghezza 34 - 42 centimetri. La beccaccia che è ricercatissima dai cacciatori per la bontà della sua carne, è un uccello solitario che solamente verso il crepuscolo lascia il suo nido per volare rapido verso le radure o i campi; qui esso fruga col lungo becco nel terreno molle in cerca di insetti, vermi, molluschi.




Cuculo: Lunghezza 32- 37 centimetri. Ha tronco slanciato e agile con ali lunghe e appuntite. Il cuculo è un uccello tipico e solitari; la femmina però immancabilmente depone le singole uova in nidi di altri uccelli i quali nutrono, a danno dei propri piccoli, l'intruso che nasce.




Civetta Nana: Lunghezza 16 centimtri. E' il più piccolo rapace notturno europeo. Essa nidifica nelle cavità degli alberi.

Il gabbiano

I gabbiani veri e propri appartengono alla famiglia dei Laridi. Sono circa una cinquantina di specie e di esse una dozzina si trova sui nostri mari e anche sulle acqua interne (soprattutto sui grandi laghi dell'Italia settentrionale e sul Po). La specie tipica quella che riassume un pò i aratteridi tutti i gabbiani è quella del gabbiano comune, che vive sulle coste dell'Europa centro - settentrionale, dalla Scandinavia al Mediterraneo, oltre che sulle coste settentrionali e orientali dell'Asia. E' un volatore potentissimo, anche se non molto veloce. Sulle rive dei laghi sui fiumi si vedono si vedono i gabbiani sempre riunitiin gruppi volare battendo lentamente le ali e per poi planare con le ali immobili, aperte.

Il corpo: E' piuttosto grosso e robusto, e misura da 37 a 42 centimetri. Il collo non è molto lungo, la testa è grossa.

Il piumaggio: E' fittissimo e la colorazione varia secondo le stagioni. In primavera, il capo e parte della gola sono color bruno - caffè cupo, tutto il resto del piumaggio è bianco con sfumature di grigio. In autunno - inverno, la testa diviene bianca con qualche macchia grigia.


Il becco: E' lungo, schiacciato, con i margini taglientissimi, con la parte superiore più lunga di quella inferiore e la punta leggermente ricurva. E' di color rosso.

Le zampe: Sono abbatsnaza lunghe, di color rosso, e i piedi hanno quattro dita: tra anteriori unite per tutta la loro lunghezza da un'ampia membrana, e uno posteriore, libero, corto.





Le ali: Sono lunghissime (61 centimetri circa) appuntite e hanno il margine anteriore bianchissimo.



GABBIANO REALE


E' uno fra i gabbiani più grossi, perchè misura anche più di 60 centimetri di lunghezza. I gabbiani reali vivono su tutte le coste di tutto il Mediterraneo, sul Mar Nero, il Caspio, il Golfo Persico, il Mar Rosso, e sulle coste dell'Africa. In Italia sono molto comuni.




GABBIANO MUGNAIACCIO


E' forse il più grsso fra i gabbiani, perchè in lunghezza può superare i 70 centimetri. E' massiccio, fortissimo, con un poderoso becco da predone. I mugnaiacci sono diffusi lungo le coste dell'Europa settentrionale, e dell'Asia occidentale, nell'Islanda e sulle sulle coste atlantiche americane. In Italia sono rarissimi.





GABBIANO CORALLINO

Il suo nome dal latino significa "con la testa nera" e infatti questo gabbiano in primavera ha un cappuccio nerissimo. I gabbiani corallini durante la buona stagione sono diffusi in tutto il Mediterraneo etalvolta anche sui laghi lombardi, nell'inverno si spostano fino al Mar Rosso.





GABBIANO GABBIANELLO

E' il più piccolo fra i gabbiani nostrani: in lunghezza totale misura fino a 29 centimetri. In primavera ha il cappuccio nero. Durante la buona stagione, i gabbianelli vivono sulle coste settentrionali europee e asiatiche; al sopraggiungere dell'inverno scendono verso il Mediterraneo.



GABBIANO TRIDATTILO

Il nome di questo gabbiano deriva dal fatto che abbia solo tre dita, poichè il quarto quello posteriore, è molto piccolo e sprovvisto di unghia. Il gabbiano tridattilo vive all'estremo Nord dell'Europa dell'Asia e dell'America; in inverno migra verso il sud.


giovedì 15 ottobre 2009

Argo

Argo: Uccello appartenente all'ordine dei Gallinacei, sottofamiglia dei Fagiani (Argus giganteus), proprio della Malesia, del Borneo e di Sumatra. Raro e non addomesticabile. E' anche il nome di una farfalla dalle ali turchine (Lycena argus), di un serpente dalla testa nera (Morella argus) e di alcuni ragni, pesci e lucertole.

Arapaima

Arapaima: Pesce osseo della famiglia dei Ciprinidi (arapaima gigas), di forme tozze e di taglia gigantesca (può raggiungere anche cinque metri di lunghezza e 200 kg. di peso). Si trova nelle acque dolci dell'America merididionale. Gli indiani del Brasile lo pescano per la sua pregiata carne, arpionandolo con una freccia legata ad una corda
lanciata con l'arco.

Ape

Ape: Insetto imenottero della famiglia delle Apidae (Apis mellifica) che comprende numerose varietà: l'Ape tedesca, con addome completamente nero, l'ape ligustica, con addome rossiccio, l'ape africana e l'ape unicolor nera. L'ape vive in colonie organizzate, dette sciami, con una sola regina o madre, alcune centinaia di maschi (fuchi o pecchioniye molte migliaia di operaie o pecchie, infeconde. Le operaie hanno la funzione di preparare l'alveare. Con la cera che secernono dai segmenti addominali, costruiscono i favi e vi depongono del miele per le larve che usciranno dalle migliaia di uova che la regina vi deporrà. Dalle uovadeposte nelle cellule rea- li escono nuove regine, ognuna delle quali, quando è adulta, compie il volo nuziale, seguita da uno sciame di operaie e dai fuchi, che dopo l'atto fecondativo, vengono uccisi dagli aculei veleniferi delle pecchie. Non potendo, in un alveare, vivere più di una regina, ognuna di esse, se non viene uccisa dalle rivali, crea una nuova coloniailmAllo stato libero, gli alveari vengono costruiti sugli alberi; vi sono però arnie artificiali, alcune delle quali, molto moderne e razionali, permettono di fare la raccolta della cera e del miele (2 volte l'anno) senza, per questo, dover distruggere tutto lo sciame. La puntura d'ape, molto dolorosa, si cura con soluzioni di acqua e ammoniaca, o con aceto, e con acqua fredda salata, dopo di avere estratto il pungiglione inoculato, o con appositi preparati farmaceutici.

Anuri

Anuri: Ordine di Anfibi, dal corpo tozzo, capo indistinto dal tronco, arti posteriori molto sviluppati ed atti al salto ed al nuoto. Sono privi di branchie. La lingua di solito è protrattile. Anuri notissimi sono la rana e il rospo. Le larve sono dette girini e differiscono notevolmente dagli adulti.

Arginnide

Arginnide: Genere di Farfalle diurne appartenenti alla famigliA Ninfalidi, con ali denticolate, di colore giallo-verde bruno nella parte superiore e inferiormente con macchie tonde, argentate con iridescenze madreperlacee. Comprende alcune specie comuni in Italia.

Anofole

Anofole: Genere di insetti Ditteri Nematoceri della famiglia Culicidi; zanzara che a ragione gli antichi definirono dannosa, apportatrice di male. Alcune specie, infatti, con le loro punture trasmettono all'uomo la febbre malarica. Solo le femmine succhiano sangue che e loro indispensabile per la maturazione delle uova. Le larve crescono nell'acqua stagnante o nel fango umido delle paludi. Gli Anofoli preferiscono le regioni a clima temperato e caldo. In Italia la malaria, trasmessa da tre specie di anofoli (Anofoli labranchiae, Anofoli elutus e Anofoli superpictus), è stata quasi del tutto estirpata sia con la bonifica dei terreni sia con la continua disinfezione delle pozze e degli stagni, sulla cui superficie si sparge un velo di petrolio che distrugge le larve.

Animali

Gli organismi viventi che costituiscono uno dei tre grandi regni in cui viene divisa la natura (regno animale, vegetale e minerale). La classificazione presenta delle difficoltà, quando si tratta di differenziare le forme inferiori del regno animale da alcune forme vegetali. Infatti uno dei caratteri, che differenzia gli animali dai vegetali, è il movimento. Ma esistono vegetali capaci di spostarsi ed animali fissi. Il metabolismo è un'altra caratteristica degli animali, che si nutrono anche di sostanze organiche, mentre le piante assimilano solo sostanze inorganiche trasformandole in organiche mediante la fotosintesi clorofilliana. Ma abbiamo piante che mancano di clorofilla ed animali che ne sono dotati. Lo stesso si può dire del rivestimento di cellulosa, tipico delle cellule vegetali, che invece appare anche in alcune cellule animali. La classificazione tentata fin ai tempi di Platone e di Aristotele, fu ripresa con fervore nel Rinascimento (Gemer, Aldovrandi, ecc.). La zoologia sistematica o tassonomia contemporanea, fondata sostanzialmente sulle teorie e sulle scoperte di Linneo, di Cuvier e di Lamarck, anche se con ulteriori revisioni e correzioni, divide tutti gli animali in Protozoi (unicellulari) e Metazoi (pluricellulari), con la successiva divisione dei Metazoi vertebrati e invertebrati, in 10 tipi, Poriferi, Celente-rati, Chenofori, Platelminti, Anellidi, Nematelminti, Artropodi, Echinodermi, Molluschi, Cordati, ognuno diviso in sottotipi, poi in ordini, ogni ordine in famiglie, ogni famiglia in genere, ogni genere in specie. Il sottoregno dei Protozoi comprende solo il tipo omonimo. Alcuni animali non compresi né nei Metazoi né nei Protozoi vengono raggruppati nel sottoregno dei Mesozoi. Vi sono inoltre delle classificazioni meno rigorose, basate sulle funzioni, sui rapporti con l'uomo, ecc. per cui si hanno animali da cortile, animali da macello, animali da lavoro, animali domestici, animali selvaggi, ecc.


Anastoma

ANASTOMA - Genere di cicogne dell'Africa e dell'India. La specie più nota è l'anostoma lamelligero (Anastomus lamelligerus) che vive nelle regioni equatoriali e tropicali dell'Africa. Nidifica in giugno e in luglio e costruisce i nidi in società con altre cicogne e con uccelli di specie diversa, come l'Airone cenerino e l'Ibis nero. Caratteristico il becco lungo circa 20 cm, di color giallonero, schiacciato dalle parti laterali, curvo, e conformato in modo che le due parti, la superiore e la inferiore, si toccano all'apice e alla loro base, e presentano, nelle due sezioni mediane, che restano scostate, appendici cornee.

Allodola

ALLODOLA: Genere di passeracei conirostri della famiglia Alaudidae, detto anche lodolai Le allodole vivono sul terreno, dove cor rovo velocemente, hanno becco appuntito, con le narici alla base, pollice con una unghia lunghissima che serve da sperone, delle penne del color della terra: una specie, l'allodola canterina o maggiore (Alauda arvensis), di piccole dimensioni, dalla coda più lunga, stazionaria in Italia, si leva in volo a grande altezza e poi chiude le ali e si lascia cadere fin presso il suolo, poi risorge e ricomincia. Specie affini sono l'allodola panterana (Alauda vulgaris); l'allodola dei prati o Tottavilla (Alauda arborea); l'allodola crestata; l'allodola Cappellaccia, o Lodola cappelluta; la allodola gialla, propria delle Alpi e quindi detta anche alpestre o Alpina.


ANTOZOI o corallari

ANTOZOI o corallari : Animali marini della classe dei Celenterati. Il nome significa animale-fiore o piante-animali. Possono vivere in colonie, come il corallo, o isolati, come le attinie. Quasi tutti hanno scheletro calcareo o di natura cornea.


martedì 13 ottobre 2009

Il maiale

La vita del maiale è breve, ma pochi animali possono dire di ingozzarsi tanto in così poco tempo. Il maiale nasce di solito in luglio o in dicembre; la scrofa, ossia la femmina del maiale, partorisce da tre fino a venti piccoli. Alla nascita è magro e pesa circa un chilo e mezzo. Fino a un mese di vita viene allattato dalla madre, poi comincia a nutrirsi di pappe di latticcello e farina d'orzo. A due mesi, il maialino è svezzato e può cominciare a mangiare latte magro, beveroni, vegetali ecc. A otto mesi, il maiale è adulto. Si può cominciare allora l'ingrassamento vero e proprio, che ha durata diversa secondo le razze. Il maiale riesce ad aumentare anche di oltre sei etti al giorno. A un anno, in genere, può essere ucciso. Il maiale può essere paragonato a una macchina per trasformare il cibo in carne e in grasso: esso è onnivoro, e utilizza, attraverso il suo corpo, numerosissimi prodotti che altrimenti andrebbero perduti. Infatti è dotato della facoltà di digerire anche i cibi più grossolani. Il maialr mangia, insetti, radici, tuberi, ghiande, foglia, erba, fieno, fusti di patata, banano, di fico d'India, canna da zucchero, bacche di lentisco, drupe di olivastro. Nei campi si rende utilissimo distruggendo topi, chicciole, lombrichi, cavallette, crisalidi, ogni sorta di piante infestanti, e rivortando il terreno col grugno.


LE PRINCIPALI CARATTERISTICHE DEL MAIALE

Il naso: E' un cernice, cioè una specie di anello muscolare, irrobustito da cartilagini: serve moltissimo al maiale per grufolare, cioè per frugare e rivoltare il terreno in cerca di cibo. Nel grifo spesso si aprono due narici

I denti: Sono 44 di cui: 12 incisivi, 4 canini (detti zanne) 16 premolari, 12 molari. Possiamo quindi notare che è la classica dentatura comune a tutti gli animali onnivori. Le zanne dopo i tre anni di età raggiungono la lunghezza di 4 centimetri.

Zampe: Ogni zampa termina con 4 dita complete. Due di esse toccano il suolo con i loro zoccoli, e due sono meno sviluppate.

La pelle: E' robusta, infiltrata di grasso. Sotto di essa vi è un ricco strato di grasso (pannicolo adiposo).

I peli: Che vengono chiamati setole, sono quasi rigidi e spesso, si rizzano quando il maiale viene disturbato.

La coda: La coda è sottile e termina con un fiocchetto di setole: spesso è anche arricciolata.

Il mantello: Il colore del mantello varia con le differenti razze: può essere grigio, nero schietto, bianco, roseo, pezzato, rossastro. Vi sono anche mantelli chiarissimi e picchiettati.


La mucca e le sue specia

Gli studiosi della vita degli animali ci dicono che il primo bovino apparso sulla terra fu l'uro. Di questo animale furono stati ritrovati numerosissimi resti fossili in varie regioni di Europa; abbiamo in questo modo scoperto che l'uro mangiava le erbe delle nostre campagne già qualche milione di anni fa.

La mucca Valdostna: Vive nella Val d'Aosta; produce in media 10 litri di latte al giorno.




La mucca Bruna Alpina: Si alleva in quasi tutte le regioni d'Italia. E' molto redditizia: produce fino a 20 litri di latte.




Mucca pezzata nera olandese: E' allevata soprattutto nell'Olanda settentrionale; può dare fino a 30 litri di latte al giorno.





Mucca chianina:E' allevata soprattutto in Val di Chiana, ma la si trova anche nel resto della Toscana e nell'Umbria; può raggiungere fino all'altezza di 1,70.



Mucca maremmana: Si trova nelle meremme della Toscana e di Roma; ha la testa piuttosto piccola con lunghissime corna; può raggiungere il notevole peso di 700 chili.

domenica 11 ottobre 2009

Il leone

Si usa chiamare il leone re della foresta ma esso vive solo occasionalmente nella foresta. Non si trovano leoni ne nel deserto ne nelle foreste a fitta vegetazione. Il leon vive nella boscaglia e nella savana, il mare di erbe giallastre su cui si elevano qua e la gruppi di alberi. Li per il suo colore nocciola - giallastro, gli è molto facile confondersi con le erbe e i cespugli e diviene praticamente invisibile.A questo bisogna aggiungere che il leone è un animale abitudinario e cambia la zona di residenza solo se vi è costretto dalla mancanza di preda.
Durante il periodo i leoni riuniti in branchi di pochissimi individui (mai più di quattro o cinque), se ne stanno a riposare fra le erbe o all'ombra di qualche albero: sonnecchiando, sbadigliando rumorosamente, si stirano, si guardano in giro con indolenza. I piccoli intanto giocherellano con un sasso, un ramoscello, mordicchiano la coda del genitore che lascia fare bonariamente. Ma quando comincia a calare la notte questo quadro pacifico cambia e comincia la lotta crudele per la vita. Mentre il cielo si arrossa al tramonto, il leone diventa irriquieto: si rizza in piedi, annusa l'aria col muso sollevato, emette rauchi ruggiti. E' giunta l'ora in cui gli erbivori escono dal folto per rcarsi al pascolo o all'abbeverata: è giunta l'ora della caccia. Il leone comincia ad errare, in silenzio assoluto, fra le erbe e i cespugli, al limite tra la boscaglia e la foresta, lungo le rive dei pozzi d'acqua o delle pozze. Si colloca in modo che il vento spiri dalle possibili prede verso di lui, affinchè non porti il suo odore al naso sensibilissimo degli erbivori; e si pone in agguato. E' sempre più propenso a stare in agguato che a rincorrere la preda. Il leone caccia di preferenza tutti gli erbivori di metà taglia: antilopi, gazzelle, gnu, cudù, okapie, zebre; attacca meno volentieri le giraffe, le quali sono più veloci di lui nella corsa e sferano tremendi calci, e i bufali che si difendono con la loro forza poderosa e con le corna. Quando, a causa della siccità, gli erbivori abbandono l'abituale territorio di caccia del leone, esso si avvicina ai villaggi e attacca gli animali domestici rinchiusi nei recinti. Nei confronti dell'uomo il leone non è pericoloso e non lo aggredisce quasi mai, a meno che non sia inferoscito e molto affamato. E' capitato a viaggiatori africani che si erano accampati nella savana, di vedere alcuni di questi bestioni passeggiare per il campo in ispezione. Non molestati, una volta appagata la loro enorme curiosità, se ne andavano.


domenica 4 ottobre 2009

Gli Elefanti Africani e gli Elefanti Asiatici

Gli elefanti sono gli unici animali dell'ordine dei Proboscidati (animali cioè muniti di proboscide). Essi vengono detti anche pachidermi (dal greco "pachys" cioè grasso e "derma" cioè pelle), insieme all'ippopotamo e ai suini per la loro pelle molto dura. Gli elefanti fanno parte del gruppo degli Ungulati, perchè come nel cavallo, le falangi delle dita sono rivestite da zoccoli. L'ordine dei Proboscidati comprende una sola famiglia gli Elefantiti con due soli generi: l'elefante africano e l'elefante asiatico. Ecco le differenze fra le due specie.

Questo è l'elefante Asiatico:



Questo è l'Elefante Africano:




La mole del corpo è molto superiore nell'Elefante Africano;
Le orecchie molto più grandi nell'Elefante Africano;
Piede: Nell'Elefante Africano si notano 4 o 5 zoccoli nella zampa anteriore e 3 zoccoli in quella posteriore, mentre nell'Elefante Asiatco ve ne sono 5 o 4 zoccoli.


E' la proboscide uno degli elementi più strani e meravigliosi del mondo animale. Essa è formata dal naso e dal labbro superiore che si sono allungati e trasformati in un organo sensibile a forma di tromba. Si pensi che ben quaranta mila muscoli formano questo organo che perciò è flessibilissimoe potentissimo. Con la proboscide l'elefante può cogliere una foglia di un ramo e portare un tronco d'albero. Con essa, l'elefante tocca, odora, porta alla bocca il cibo, aspira l'acqua (7 o 8 litri alla volta) che poi si getta in bocca o sul corpo. La proboscide dell'Elefante Africano alle sue estremità è munita di due appendici che l'animale usa come una mobilissima pinza; quella dell'Elefante Asiatico invece ha una sola appendice.

La dentatura dell'elefante è costituita soltanto da incisivi e molari. In compenso sono denti enormi. Gli incisivi superiori detti zanne, sporgono dalla bocca ai lati della proboscide e raggiungono notevoli dimensioni specialmente nei maschi; in media sono lunghi poco più di un metro. Le zanne sono un'arma di difesa e di offesa; l'elefante le adopera anche per scavare radici dal terreno. I molari sono quattro in tutto; ognuno di essi è largo ben 40 centimetri, è costituito da tante lamine di avorio che sono disposte verticalemente e saldate l'una all'altra mediante cemento.

venerdì 2 ottobre 2009

Lo scoiattolo

L'ambiente preferito dello scoiattolo è il bosco; in Italia vive sia sulle Alpi che sugli Appennini. Dotato di una prodigiosa agilità, lo scoiattolo si arrampica con velocità incredibile su alberi altissimi, passa senza tregua tra un albero all'altro, spiccando salti di alcuni metri. Per arrampicarsi, si aiuta con le lunghe unghie adunche, per mezzo delle quali riesce ad arrampicarsi a ogni minima sporgenza del tronco. Quando vuol tornare a terra, lo scoiattolo spicca un salto, anche se è ha un''altezza considerevole. Salta giù con incredibile elasticità e non c'è quindi pericolo che si faccia male.
Lo scoiattolo si costruisce un nido robusto, comodo e soprattutto sicuro sugli alberi ad una notevole altezza, nel punto dove i rami si biforcano e utilizza per la costruzione pezzattini di legno intrecciati con muschio.

Varie specie di scoiattoli:

Scoiattoli Rossi: Sono assai piccoli misurano 35 centimetri con la coda compresa ed hanno poelo rossiccio. Non temono affatto l'uomo: quando ne vedono uno non fuggono, ma squittiscono fino ad attirare la loro attenzione.




Scoiattolo Grigio: Sono numerossissimi negli Stati Uniti dove non si trovano solo nei boschi, ma anche nei parchi e nei giardini delle grandi città. Il loro pelo è di un bel colore grigio.




Scoiattoli Volpe: Hanno pelo di colore bruno scuro. Il loro corpo può raggiungere la lunghezza di 70 centimetri. Sono in genere molto più rari degli scoiattoli rossi e degli scoiattoli grigi.

L'acquila e i suoi piccoli

L'acquila, e in particolare, la specie chiamata acquila reale, è il più bello e il più fiero degli uccelli rapaci. il suo corpo ha una struttura robusta e può raggiungere la lunghezza totale (dalla punta del becco alla fine della coda) di un metro. Le ali, ampie e lunghe, che le permettono un volo possente, misurano circa 2 metri e mezzo, quando sono aperte. Essa può raggiungere la velocità di 160 chilometri all'ora. I tarsi corti e fortissimi sono piumati sino all'attaccatura delle dita.
L'acquila reale si trova in Europa, in Africa e nell'America settentrionale. Nella stagione calda è frequente sulle alte cime delle Alpie degli Appennini, in inverno scende nelle valli in cerca di preda. Velggiando in ampi giri essa sa individuare da centinaia di metri di altezza piccoli animali: lepri, scoiattoli e uccelletti. Quando scorge una preda, fulmineamente si lascia cadere a piombo, ma ad un certo punto rallenta il suo volo e poi, radendo quasi il suolo o le cime degli alberi, la raggiunge, la ghermisce e la uccide coi potenti artigli quindi si innalza per mangiarla su di una rupe inaccessibile. L1acquila costruisce il suo nido che ha un diametro di 1,30 - 2 metri e una concavità di 70 - 80 centimetri su un alto terrazzo o in una cavità della roccia, anche in piena parete verticale. Usa rami che intreccia fra loro fino a che le pareti del nido raggiungono uno spessore di 30 centimetri circa; il nido viene poi continuamente rivestito di nuovi rami e le sue pareti possono anche diventare spesse più di un metro. Nel nido la femmina dell1acquila reale depone 1 o 2 uova dal guscio verdognolo e macchiettato di rosso. Dopo un'incubazione di circa 5 settimane, i piccoli vengono alla luce coperti di piume biancastre. Appena nati cominciano ad aprire il becco e non smettono mai di chiedere da mangiare. Lacquila femmina strappa dalle prede, che il maschio le porta, dei brani di carne; parte ne ingerisce e parte ne rigurgitanel becco dei piccoli. In seguito li nutre normalmente, infine abbandona piccole prede alla voracità degli acquilotti. Un'acquilotto in un giorno può mangiare uno scoiattolo o una lepre o diversi uccelletti.