sabato 19 aprile 2008

Elefante africano indiano

Mammifero proboscidato dell'ord. degli Ungulati, che comprende le due specie Elephas indicus (Elefante indiano o asiatico) e Loxodonta africana (elefante africano). L'elefante indiano si differenzia da quello africano per la minore mole, le zanne più brevi, le orecchie più piccole. Ha 5 zoccoli alle zampe anteriori e 4 alle posteriori (nell'elefante africano sono rispettivamente 4 e 3). Vive principalmente in India, in Birmania e nella Malesia. L'elefante indiano può essere addomesticato, e rende all'uomo preziosi servigi perchè capace di sollevare grossi pesi con la proboscide. Una varietà dell'elefante indiano, dalla pelle molto chiara (l'È. albino o bianco) è considerato animale sacro nel Siam. L'elefante africano raggiunge anche i 5 m. di altezza; le zanne possono pesare fino a 100 kg. Abita l'Africa centro-meridionale, e non è addomesticabile; è in via di estinzione per la caccia spietata di cui è fatto oggetto, soprattutto per l'avorio delle zanne. L'elefante è completamente sviluppato solo a 30 anni. Allo stato libero vive fino a 150 anni. È un'animale timido e attacca gli altri animali o l'uomo solo per difendersi. È erbivoro e predilige i luoghi boscosi, ricchi di acque. Nell'antichità, gli elefanti indiani vennero impiega*' in Sierra. Alessandro Magno ne riportò circa 200 dalle sue spedizioni in India; contro i Romani li impiegarono Pirro, poi Annibale, e, per l'ultima volta, il re numida Giuba contro Giulio Cesare.

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